Non è un bel periodo. Dopo la pandemia, la guerra e la siccità, sta per arrivare l’apocalisse energetica.
Ad ottobre, i prezzi delle bollette del gas di tutti i contratti a prezzo variabile si adegueranno alle nuove condizioni di mercato, determinatesi dopo l’impennata dei prezzi di quest’estate. Sull’elettrico abbiamo avuto modo di provare il brivido della bolletta che raddoppia già nel mese di agosto. Sul gas la tragedia si consumerà nel mese di novembre, quando riceveremo la prima bolletta del prossimo anno termico, riferita ai consumi del mese di ottobre.
Per la prima volta la bolletta del gas supererà i 2 euro al metro cubo
Abbiamo simulato la dinamica della bolletta del gas nei prossimi trimestri, fino al 2024, utilizzando i prezzi futures di venerdì 2 settembre. Prezzi espressi dal mercato prima della notizia dell’interruzione a tempo indeterminato del Nord Stream. Considerando costi di distribuzione, accise e IVA, nel prossimo trimestre ci dovremmo avvicinare a 3 euro a metro cubo.
Il Pfor va in pensione
Il condizionale è necessario, perché i prezzi del gas dei contratti a prezzo variabile non saranno più determinati trimestralmente, in anticipo rispetto al momento di maturazione dei consumi.
Il 29 luglio, con due delibere, accompagnate da una segnalazione al parlamento, l’ARERA ha cambiato il meccanismo di definizione dei prezzi del Servizio di Tutela Gas e di ultima istanza (FUI e Servizio di Default). Il Pfor è sostituito dall’indice PSV.
Una novità che potrebbe interessare anche le PA in fornitura con la Convenzione Consip Gas Naturale.
Nel passato anno termico, solo una serie di fortunati eventi ha consentito alla bolletta del gas di rimanere su livelli sostenibili. Ne abbiamo parlato dettagliatamente nel nostro articolo del 5 aprile Bolletta Gas: poteva andare peggio! La fortuna ha voluto che l’indice Pfor, che definisce il costo del gas naturale, fosse fissato prima delle ondate rialziste.
L’incapacità del Pfor di seguire le tendenze del mercato ha salvato gran parte dei consumatori italiani. Chi aveva un contratto di fornitura legato ad un indice più efficiente, non ha avuto la stessa fortuna, pagando dai 20 ai 50 €cent/smc in più.
La situazione più estrema si è registrata quest’estate. I contratti indicizzati al mercato hanno pagato più del doppio dei contratti indicizzati al TTF!
Una situazione paradossale in cui i consumatori industriali che, considerando i volumi e il know-how degli uffici acquisti, dovrebbero spuntare sul mercato le migliori condizioni, hanno pagato più dei disperati serviti in FUI, senza un contratto di fornitura.
Nel nostro articolo Bolletta Gas: poteva andare peggio! scrivevamo: “La volatilità dei prezzi degli ultimi mesi ha messo a nudo l’inadeguatezza di un indice definito in un’altra epoca, quando la borsa del gas muoveva i primi passi. E’ giunto il tempo di intervenire, prima che dalla lotteria dei prezzi escano i numeri sbagliati.”
L’adeguamento è arrivato. Con la delibera di fine luglio 374/2022/R/GAS, il Pfor viene cancellato dalle bollette del mercato di tutela, e di conseguenza da tutti i contratti indicizzati ai prezzi di Tutela. Nello stesso giorno viene pubblicata anche la delibera 372/2022/R/GAS, che abolisce il Pfor anche dai contratti di ultima istanza (FUI e Servizio Di Default).
Dopo le mosse dell’Autorità è lecito attendersi che anche le bollette della Convenzione Consip gas seguano la stessa strada.
Nella sostanza, con le delibere di fine luglio ARERA ha effettuato una modifica contrattuale unilaterale, accompagnata da una segnalazione a Governo e Parlamento “in relazione criticità legate agli elevati prezzi del gas naturale”. Nella segnalazione si parla di “drammatico scenario” e di “drammatica urgenza”.
Quando l’ARERA comunicava in questi termini era fine luglio e il prezzo spot del gas non aveva ancora sfondato 200 €/MWh.
L’ARERA crede nel “price cap”
Nel comunicato, ARERA teme il mese di agosto ed è ottimista per i mesi successivi.
Secondo ARERA, potrebbe verificarsi il contrario di quanto accaduto nel passato anno termico. Potrebbe accadere che ad agosto il mercato faccia il picco e che nei successivi mesi, quando saranno a regime gli interventi del Governo, come ad esempio il “price cap”, il costo torni su livelli sostenibili. Il presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, afferma che “Il ricorso ad un meccanismo più dinamico di permetterà di trasferire al consumatore, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”.
Tradotto in numeri: utilizzando il Pfor per il quarto trimestre, la materia prima gas in bolletta costerà circa 255 €cent/smc oltre allo spread. Passando al PSV c’è la possibilità di beneficiare di un prezzo più basso, anche grazie al tetto del gas.
Qual è il problema gigantesco che non può essere più ignorato? Considerate l’entità dell’aumento e la carenza di materia prima, pensiamo davvero di riuscire a mettere un tetto al prezzo del gas?
L’ARERA ammette che: “Tali costi risulterebbero difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, non solo domestici, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera “. I prezzi hanno superato livelli di sostenibilità sia per i consumatori che devono destinare all’acquisto per il gas risorse abbondantemente superiori al budget disponibile, sia per i venditori. Questi ultimi a malapena riescono a trovare la disponibilità fisica della materia prima, figuriamoci se possono trovare le coperture finanziarie per gestire i rischi di mercato. Non stupisce che sul mercato sia sempre più difficile trovare venditori disposti ad offrire contratti di fornitura e che importanti gare pubbliche siano andate deserte.
Con questa situazione non potevamo continuare ad avere un indice che non è in grado di fare il suo lavoro, ovvero adeguarsi alle variazioni di mercato.
Si cambia. Si passa dal Pfor, che vuol dire prezzi a termine fissati trimestralmente e anticipatamente in base ai prezzi a termine della borsa olandese, al PSV, che vuol dire prezzo spot fissato mensilmente e posticipatamente, in base ai prezzi spot del mercato italiano. Il meccanismo di definizione dei corrispettivi della materia prima gas sarà molto simile all’indicizzazione al PUN del mercato elettrico.
Se Tutela Gas e FUI abbandonano il Pfor, cosa farà Consip con la Convenzione Gas Naturale?
L’addio al Pfor è una buona notizia? Meglio il Pfor o il PSV?
A queste domande proveremo a dare una risposta nei prossimi approfondimenti.
Webinar “A tutto gas”
Questi temi saranno trattati anche nel prossimo webinar fissato il 29 settembre, subito dopo le elezioni, dal titolo “A TUTTO GAS”. Il primo Webinar interamente dedicato alla gestione delle forniture di Gas Naturale.
Dopo la consueta analisi dei mercati energetici, forniremo indicazioni pratiche per aderire alla Convenzione Consip GN14, quantificare il valore del contratto e le somme da impegnare nel bilancio dell’Ente. Nel corso del webinar ci saranno approfondimenti sulla bolletta del gas, le sue componenti e i meccanismi di definizione dei costi.
L’evento si chiuderà con la presentazione delle nuove funzionalità previsionali di BenchMonitor, a breve disponibili anche per il modulo gas.
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