martedì, 8 Dicembre, 2015

Parametro Consip: molti vantaggi ma attenzione agli effetti distorsivi

Consip vs ttfScopriamo cosa succede quando il riferimento Consip per l’energia elettrica e il gas non esprime correttamente il valore economico dell’energia.

In materia di acquisto di energia per la PA i prezzi praticati da Consip assumono un ruolo importante sia per le amministrazioni convenzionate che per quelle che acquistano energia elettrica e gas con modalità alternative.

Per le prime rappresenta il costo dell’energia e di conseguenza una variazione degli indici energetici che determinano la tariffa Consip può determinare un aumento o una diminuzione di spesa dell’ente. Per le amministrazioni che ricorrono a procedure di affidamento autonome o a Centrali di Committenza può contribuire indirettamente alla riduzione della spesa come ha confermato lo studio ANAC (si veda “Indagine Anac sugli affidamenti in deroga alle Convenzioni Consip”).

Cosa succede se Parametro Consip è fuori mercato

Sia per l’energia elettrica che per il gas la tariffa Consip è composta da due elementi: una parte fissa stabilita in sede di gara e un indice di riferimento che varia mensilmente o trimestralmente in funzioni dell’andamento dei prezzi energetici di riferimento.

Distorsioni causate dall’indicizzazione

La parte variabile della tariffa dovrebbe esprimere il costo della materia prima all’ingrosso e dovrebbe consentire ai venditori di energia di contenere gli effetti di variazioni dei prezzi di mercato sulla marginalità delle vendite. Una sorta di copertura dal rischio di mercato connesso alla variazione dei prezzi energetici.
Per poter svolgere il suo ruolo è fondamentale che la variazione dell’indice esprima la variazione di costo di approvvigionamento dell’energia per il fornitore. Purtroppo, come abbiamo visto in passato, non è stato sempre così.
Nel caso dell’Energia Elettrica fino ad oggi i prezzi Consip sono stati indicizzati al prezzo del petrolio e abbiamo avuto la dimostrazione pratica di quali sono le conseguenze se l’indice porta i prezzi fuori mercato:

• Il fornitore rifiuta, se può, l’ordinativo di fornitura lasciando tante amministrazioni senza contratto;

• Le amministrazioni che non riescono a trovare un nuovo fornitore finiscono in regime di Salvaguardia con costi dell’energia fino a 4 volte superiori rispetto ai valori di mercato (sul tema Quanto costa il Servizio di Salvaguardia ad un Comune?”;

• Contenzioso tra aggiudicatario e Consip con conseguenza incertezza tra le amministrazione sulla validità della tariffa (sul tema Prosegue la battaglia legale di Gala per la revisione dei prezzi della Convenzione Consip Energia Elettrica 12);

• Tutte le gare a sconto Consip delle altre stazioni appaltanti vanno deserte. Possono essere espletate con successo solo procedure di gare basate su parametri alternativi a Consip;

• Il valore delle azioni del fornitore perde in borsa tre quarti del suo valore.

pun vs consip

Dal prossimo anno con Consip EE13 l’indicizzazione delle tariffe sarà legata al valore medio dell’energia elettrica in borsa (PUN) e gran parte dei problemi dovrebbero essere risolti, nella misura in cui il PUN sarà in grado di esprimere il valore economico dell’energia elettrica.

Nel caso del gas naturale il superamento all’indicizzazione al petrolio è avvenuta in anticipo con la Gara Consip GAS7, valida per il 2015, anche grazie alla riforma del mercato di Tutela Gas intervenuta già nell’anno termico 2013/14. Come per il mercato di tutela, il prezzo Consip Gas è stato indicizzato al Pfor che esprime il valore di borsa sull’Hub olandese TTF, il mercato del Gas più liquido ed efficiente dell’area euro.
Anche sul gas abbiamo assistito ad una distorsione causata dal disallineamento tra indice e valore economico della materia prima. In questo caso però è accaduto l’esatto contrario di quanto accaduto sull’energia elettrica nel 2015.

Consip vs ttf

Dal 2011 al 2012 il prezzo del petrolio in euro è costantemente salito, portando l’indice di riferimento QE da 27,81 €/MWh di febbraio 2011 a 40,10 nell’estate del 2012, con un incremento del 44%. Tale incremento si è tradotto in un aumento del 44% dei ricavi per i fornitori aggiudicatari della Convenzione Consip dell’epoca.

Nello stesso periodo qual è stato il costo all’ingrosso del Gas naturale? Gli operatori che hanno comprato con contratti di fornitura a lungo termine, indicizzato allo stesso parametro, hanno subito lo stesso aumento senza conseguenze sulla marginalità. Viceversa, i fortunati venditori di energia che hanno comprato sul mercato spot (in borsa al TTF, o sul domestico PSV) hanno subito solo un leggero aumento del costo, con una straordinario aumento dei margini sul gas venduto alle Pubbliche Amministrazioni.

In questo caso la distorsione ha portato notevoli vantaggi ai fornitori ma in questo caso non sono stati fatti ricorsi in tribunale…

Distorsioni causate dalla componente tariffaria stabilita in sede di gara

Altra distorsione è causata dalle modalità di aggiudicazione delle gare basate su prezzi medi ponderati. Se i pesi attribuiti ai diversi prezzi offerti in sede di gara non sono rappresentativi dei reali volumi di vendita degli operatori, possono presentarsi offerte “speculative” con tariffe che non rispecchiano il reale valore economico dei beni venduti.

Un esempio recente di tale distorsione è rappresentato proprio dalle differenza di prezzo rilevate nella GAS8, nei lotti aggiudicati a Estra e Energetic, tra le utenze energivore e quelle con consumi più contenuti. Sul tema Analisi sui prezzi Consip GAS Naturale 8.

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Il relatore

Giuliano Sarricchio, ideatore dei servizi offerti da ControllaBolletta.it

Giuliano Sarricchio ha maturato un’esperienza in ambito finanziario come analista in Banca Sella e nel settore energetico in Società Energetica Lucana, Centrale di Committenza in materia di energia di Regione Basilicata.

I suoi articoli sono pubblicati nella rubrica Energia e PA su Staffetta Quotidiana, la più autorevole fonte di informazioni in materia energetica del nostro paese.

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Alberto

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