Dopo mesi di ribasso, il mercato è ad un punto di svolta. E’ il momento di comprare a prezzo fisso?
A fine marzo, proprio quando l’Arera comunicava i prezzi del mercato di tutela per il secondo trimestre 2019, e quando il Governo lasciava intendere di essere l’artefice dello sconto sulla bolletta degli italiani, i prezzi di energia elettrica e gas hanno invertito rotta. Nel mese di aprile si osservano segnali di un mercato nervoso, con un balzo improvviso dei prezzi dopo 6 mesi di discesa ininterrotta.
Per le PA che devono rinnovare il contratto per la fornitura di energia elettrica, la tariffa a prezzo fisso con decorrenza luglio risulta particolarmente interessante.
Primo trimestre a senso unico
Il primo trimestre del 2019 è stato monodirezionale su tutti i principali asset finanziari ed energetici, con alcuni fenomeni piuttosto singolari.
Le preoccupazioni sul rallentamento dell’economia globale, che avevano condizionato i listini nella seconda metà del 2018, sono un lontano ricordo. Petrolio e azioni volano, avvicinandosi ai valori massimi dello scorso anno. Gli indici azionari delle principali borse mondiali sono a ridosso dei massimi storici, recuperando interamente lo scivolone degli ultimi mesi del 2018.
Anche il Brent è in decisa ripresa, grazie all’azione congiunta dei tagli Opec e dalla frenata dello shale oil americano. I temi che avevano determinato la discesa, approfonditi nell’articolo di inizio anno (si veda Il crollo del Brent sgonfierà il mercato elettrico?), hanno cambiato segno, e nel 2019 stanno sostenendo la salita.
Il Gas Naturale è sceso in maniera quasi lineare, replicando nel primo trimestre 2019 il trend ribassista avviato nel trimestre precedente. Il bilancio dei primi tre mesi del 2019 è di un pesante -30%! Il meno trenta del gas in concomitanza del più trenta del brent è la conferma definitiva che i due vettori energetici hanno ormai dinamiche autonome. Hanno favorito la discesa del gas le massicce importazioni di GNL sul mercato europeo.
Inevitabile che la debolezza del gas contribuisse a sgonfiare le quotazioni sull’elettrico: il future sul PUN con consegna nel 4° trimestre 2019 ha registrato nel primo trimestre 2019 un calo del 12%, portandosi a ridosso di 60 €/MWh.
Sul mercato elettrico spot la discesa è stata più accentuata, con un prezzo medio settimanale calato del 21%, fino a portarsi sotto i 50 €/MWh dell’ultima settimana di marzo.
È interessante notare come i prezzi a termine si mantengano stabilmente sopra i prezzi spot. Per esempio, a fine marzo, l’energia elettrica sul Mercato del Giorno Prima, con consegna il giorno successivo, vale circa 50 €/MWh. Se si richiede la stessa energia elettrica con consegna nel quarto trimestre 2019, il prezzo sale a circa 60 €/MWh. Questo fenomeno spiega perché le offerte di acquisto dell’energia a tariffa fissa vanno ponderate, tenendo conto del prezzo strutturalmente più alto con l’opzione fissa.
L’inversione di aprile
Ad aprile tutti gli asset osservati sono letteralmente schizzati, con variazioni più o meno elevate a seconda della volatilità implicita dello strumento.
La variazione più elevata l’abbiamo osservata proprio sul gas scambiato sul mercato del giorno prima domestico, con un aumento vicino al 20% in pochi giorni. Al momento, i flussi fisici di gas libico non hanno subito contrazioni. E’ comprensibile però che gli operatori siano preoccupati, e che si affrettino a chiudere i contratti per il prossimo anno termico.
Di seguito, la tabella dei prezzi riferita alla prima metà di aprile con soli segni positivi. Per energia elettrica e gas è il primo segnale di forza dopo 6 mesi di ribassi ininterrotti.
Completa il quadro la situazione del mercato delle quote di emissione (mercato ETS).
La salita dei prezzi dei “permessi ad inquinare”, che incide sul costo di produzione di energia elettrica da fonti fossili, ha contribuito a sostenere le quotazioni sul mercato elettrico la scorsa estate (sul tema Mercato Elettrico: la paura fa 90!). Proprio la scorsa settimana è arrivato un nuovo fattore di preoccupazione per gli operatori del mercato, con il superamento di slancio di quota 25 €/TON.
E’ il momento di tornare al prezzo fisso?
Dopo mesi di discesa di energia elettrica e gas possiamo dire che il mercato ha toccato il fondo? Siamo alla vigilia di una nuova fase rialzista? Assisteremo nei prossimi mesi ad un’estate “rovente” come quella dello scorso anno? Difficile fare previsioni.
Per le PA che sono chiamate a decidere tra prezzo fisso e variabile, la decorrenza di luglio può essere una buona occasione di acquisto a prezzo fisso. Il valore del prodotto fisso è stato fissato nella seconda metà di marzo, prima della salita degli ultimi giorni. Per chi ha il contratto in scadenza a fine giugno l’opzione prezzo fisso diventa senza dubbio interessante.
Per un approfondimento sul meccanismo di fissazione del prezzo con la tariffa fissa in Convenzione Consip rinviamo a Consip EE16. Meglio tariffa fissa o tariffa variabile?)
Conclusioni
Il mese di aprile è senz’altro un mese di svolta, nel quale gli operatori rimasti alla finestra in attesa di un segnale di inversione della tendenza ribassista chiuderanno le posizioni corte e forse approfitteranno per scommettere al rialzo. Tuttavia, l’eventuale acquisto di energia a prezzo fisso va fatto con molta cautela, facendo molta attenzione al prezzo che viene richiesto. Infatti, i futures in appena due settimane si sono già portati vicino ai livelli toccati l’inverno appena passato.
Il 6 maggio webinar gratuito
Durante il Live Webinar Gratuito Come razionalizzare la spesa energetica nella PA, che si terrà Lunedì 6 maggio alle ore 10.00, analizzeremo insieme la situazione dei mercati energetici e valuteremo l’opzione tariffaria più conveniente per le PA che durante l’estate dovranno aderire a Consip Energia Elettrica 16 o Gas Naturale 11.
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Giuliano Sarricchio – BenchSmart srl