A2A partecipa per la prima volta e si aggiudica 3 Lotti. Enel Energia domina la gara con spread decisamente bassi. Hera Comm non si aggiudica nessun Lotto
La scorsa settimana sono stati pubblicati gli esiti della gara FUI GAS 2025-27, che ha individuato i fornitori che si faranno carico delle forniture che rimarranno senza un contratto per i prossimi due anni termici.
In sintesi, possiamo dire che aumenta la partecipazione e migliorano le condizioni economiche.
Gli spread sono letteralmente crollati, al punto da rendere il contratto FUI competitivo con le offerte del mercato libero. Conviene cessare le forniture per andare in FUI?
Ad Enel e A2A tutti i 9 lotti disponibili
Enel energia si aggiudica il maggior numero di lotti, risultando primo in graduatoria di 6 lotti su 9.
A2A rappresenta la principale novità della gara. Dopo anni di duopolio, con le gare FUI frequentate solo da Hera Comm e Enel Energia, nell’edizione di quest’anno, per la prima volta, si è presentato un terzo operatore. A2A partecipa con offerte molto competitive su tutti i lotti, aggiudicandosi il Lotto 1 – Piemonte Liguria e Val d’Aosta, il Lotto 8 – Campania e il Lotto 9 – Sicilia e Calabria. Dove non vince, A2A risulta secondo in graduatoria, alle spalle di Enel Energia.
Grande delusione per Hera Comm, per la prima volta fuori da tutti i Lotti.
Il risultato finale è un cambiamento del gestore del servizio FUI sull’intero territorio nazionale. Dal 1° ottobre, i clienti senza un contratto di fornitura gas serviti in FUI passeranno da Hera Comm a Enel Energia o da Enel Energia ad A2A automaticamente, con una “procedura d’ufficio” che spesso crea disorientamento tra i clienti. In questi giorni riceveranno una comunicazione da parte di Enel Energia e A2A, che li informeranno della novità. In molti casi, i clienti si accorgeranno del cambio di fornitore solo dal mese di novembre, quando arriveranno le prime bollette FUI.
Spread in forte calo
Migliorano sensibilmente le condizioni economiche del servizio FUI. Il calo degli spread ricorda l’esito della gara dello scorso anno per il servizio di Salvaguardia, quando titolavamo “i morosi possono brindare” (Esiti Salvaguardia 2025-26. I morosi possono brindare). Il parametro Beta, omologo del parametro Omega per il Servizio di Salvaguardia elettrico, subisce un calo impressionante.
Il valore medio passa da 24,74 €cent/smc a 5,67 €cent/smc.
In nessuno dei 9 lotti si va oltre i 10 €cent/smc. Il prezzo più basso si registra nel Lotto 3 – Trentino e Veneto, in cui Enel Energia ha offerto un parametro Beta di appena 2,58 €cent/smc, un valore addirittura inferiore allo spread della vigente Convenzione GN16.
Come si spiega un calo di questa portata?
Le motivazioni sono probabilmente le stesse che abbiamo commentato nell’articolo dello scorso anno sul servizio di Salvaguardia.
Da un lato, si osserva una tendenza alla disintermediazione. Per i grandi operatori è sempre più allettante acquisire nuovi clienti senza ricorrere ad una rete di vendita. Dall’altro, la scarsa qualità del credito non spaventa come un tempo. Evidentemente, i meccanismi di reintegro della morosità previsti dall’Autorità e gli strumenti di finanza, come le cessioni del credito, sono in grado di mitigare adeguatamente i rischi di non essere pagati.
Va, inoltre, considerato che i volumi di gas che gli aggiudicatari del servizio FUI devono garantire è limitato. Una volta saturato il quantitativo, subentra il secondo in graduatoria.
Conviene cessare i contratti e andare in FUI?
Il crollo del parametro Beta consente a PA e aziende, che si trovano senza un contratto di fornitura, di trovare un nuovo fornitore senza subire improvvise conseguenze economiche negative. Considerato il livello estremamente basso degli spread, nei primi mesi di FUI si può arrivare a pagare meno rispetto al contratto cessato. Bisogna fare molta attenzione, perché questa condizione di vantaggio economico è temporanea. Gli spread che abbiamo visto in tabella sono validi per tre mesi, ovvero il tempo tecnico per accorgersi del problema contrattuale e trovarsi un nuovo fornitore. Infatti, il meccanismo dei pricing definito dall’Autorità prevede condizioni economiche peggiorative a partire dal 4° mese, cosa che rende la permanenza in FUI molto penalizzante.
Nel valutare la convenienza del contratto FUI vanno inoltre considerate le componenti accessorie, come il Corrispettivo PSUI e il Parametro INAUI, pari a circa 5 €cent/smc, e la quota fissa mensile QVD di 7 euro/mese, non previste in Convenzione Consip.
Infine, va considerato l’aspetto probabilmente più importante. L’Autorità prevede che il cliente in FUI “non ha diritto alle prestazioni previste dalla disciplina della qualità commerciale della vendita e di tutela del consumatore adottata dall’Autorità”[art. 30.5 lettera b) del TIVG].
In pratica, il cliente in FUI è considerato “un cliente di serie B” e gli aggiudicatari si adeguano con un servizio clienti ridotto all’osso.
In conclusione, ben venga il FUI a prezzi calmierati, ma non rilassiamoci troppo, perché occorre al più presto regolarizzare la propria posizione contrattuale trovandosi un nuovo fornitore.