Spread in leggero aumento, ma non mancano le opportunità. Il calo degli indici energetici farà scendere la bolletta del gas?
Seconda parte del nostro approfondimento sulla Convenzione Consip Gas naturale 11. Dopo aver analizzato le caratteristiche della Convenzione ed i fornitori aggiudicatari, esaminiamo nel dettaglio i prezzi offerti e le condizioni economiche della fornitura Consip GAS11.
Gli spread sono in aumento, ma il costo dell’energia potrebbe scendere grazie al calo del mercato del gas.
Spread in aumento
Per la prima volta dopo 4 anni, la Convenzione Consip GAS11 si presenta con spread in leggero aumento. Il valore medio degli spread offerti sale di 1,07 €cent/smc per le utenze con consumi annui per PDR fino a 200.000 metri cubi, e di 1,45 €cent/smc per le utenze più energivore (tipicamente aziende sanitarie). Aumento dello spread medio anche sulla tariffa fissa.
Le uniche regioni che registrano una leggera contrazione sono proprio quelle dei lotti aggiudicati agli esordienti Hera Comm e AGSM, che hanno vinto il lotto offrendo meno di quanto previsto dalla precedente convenzione.
I dettagli spread offerti sono consultabili nelle tabelle seguenti.
Il costo della materia prima con Consip GAS11
Fino a questo punto abbiamo ragionato in termini di Spread. Ma quanto costerà 1 metro cubo di gas con la Convenzione Consip GAS11?
Vale la pena ricordare che il valore dello spread è una minima parte del costo della componente energia, che è ottenuto:
- Per la tariffa fissa, il costo della materia prima è ottenuto sommando allo spread il valore del Prodotto Fisso del mese di decorrenza. Quest’ultimo esprime l’aspettativa di prezzo per i 12 mesi di fornitura che il mercato (TTF) ha registrato tre mesi prima dell’attivazione della fornitura. Ad esempio, il valore del prodotto fisso con decorrenza aprile 2019 è ottenuto facendo una media delle quotazioni a termine registrate nei primi 15 giorni di gennaio.
- Per la tariffa variabile, sommando allo spread il parametro Pfor, che esprime il valore del gas sull’Hub olandese TTF (il mercato europeo più liquido ed efficiente) per il trimestre di riferimento. Il parametro è Pfor è il meccanismo di indicizzazione, utilizzato dall’Autorità dal 2013, per determinare il valore della materia prima per la tariffa di tutela.
Nel grafico seguente, mostriamo le tariffe che saranno fatturate dai 4 aggiudicatari in caso di scelta della tariffa fissa con decorrenza aprile 2019.
Il confronto dei prezzi praticati dai 4 fornitori aggiudicatari nelle diverse regioni evidenzia come i prezzi più bassi si registrino nei lotti aggiudicati a Soenergy.
Come accadde lo scorso anno, Soenergy vince i lotti più ricchi, offrendo spread alti sulla tariffa variabile e bassi sulla tariffa fissa. Si tratta di una strategia di offerta che avevamo già osservato lo scorso anno (Analisi sui prezzi Consip GAS Naturale 10), ed assomiglia a quella osservata sulle offerte Enel e Hera Comm per l’energia elettrica (sul tema Consip EE16 al via! Spread in calo ma non per tutti).
Con questa struttura dei prezzi, è prevedibile assistere ad una corsa alla tariffa fissa nei lotti di Soenergy 2-3-4, così come accaduto lo scorso anno, quando fu esaurito il quantitativo a tariffa fissa nel giro di pochi giorni.
Esaminando i prezzi della tariffa variabile, l’analisi comparativa porta ad un ragionamento completamente diverso. I prezzi più alti si registrano nei lotti Soenergy, e le tariffe più basse si registrano proprio nelle regioni aggiudicate agli esordienti Hera e AGSM.
Una curiosa conseguenza del fenomeno è che nel prossimo anno termico con la tariffa variabile un ufficio pubblico della Lombardia avrà il costo del gas più alto di un ufficio pubblico della Campania!
Indipendentemente dal leggero aumento degli spread, un dato evidente è rappresentato dal significativo aumento del costo del gas rispetto a 12 mesi fa. Lo scorso anno, avevamo pubblicato gli stessi grafici presentati sopra, con corrispettivi di circa 10 €cent/smc in meno (si veda Analisi sui prezzi Consip GAS Naturale 10). I prezzi per la materia prima erano compresi tra 19 e 24 €cent/smc. A distanza di dodici mesi abbiamo prezzi compresi tra 29 e 34 €cent/smc. Saranno questi i prezzi che potremo aspettarci per il prossimo anno termico? Meglio il prezzo fisso o il prezzo variabile?
Risponderemo a tali domande in uno dei prossimi articoli, nel quale analizzeremo le dinamiche in atto sui prezzi del mercato del gas. In questa sede anticipiamo che stiamo assistendo ad una decisa inversione di tendenza, che fa pensare ad un anno termico 2019/20 su livelli più bassi rispetto a quello corrente.
Infatti, negli ultimi due mesi le quotazioni del gas hanno perso circa un quarto del proprio valore, trascinando al ribasso anche le quotazioni del gas sul mercato domestico.
Le notizie che arrivano dal mercato sono buone, e potrebbero generare economie sul capitolo di spesa per il riscaldamento degli edifici. Come quantificare il valore della fornitura?
Anche di questo parleremo nel prossimo Live Webinar: Consigli operativi per l’adesione a Consip per l’acquisto di energia, che si terrà mercoledì 20 febbraio 2019 alle ore 10.00.
Le iscrizioni sono aperte, prenota il tuo posto
Giuliano Sarricchio – BenchSmart srl