Ultima istanza Gas: le tariffe dei prossimi 2 anni termici

FUI SDDTutti i lotti aggiudicati a Enel e Hera. Nella gara indetta da Acquirente Unico per individuare il fornitore che fornirà gas ai clienti che rimangono allacciati al gas senza un contratto di fornitura, tariffe molto diverse tra FUI e Servizio di Default.

Le gare sui servizi di ultima istanza si confermano per pochi. Sono stati resi noti i fornitori e le tariffe da praticare per gli anni termici 2016/17 e 2017/18: gli unici fornitori che sembrano avere formulato offerte, e che sono risultati aggiudicatari, sono Enel e Hera. Per i prossimi due anni la “salvaguardia del gas” sarà gestita dagli stessi venditori che hanno servito il mercato di salvaguardia dell’energia elettrica negli ultimi tre anni.

E’ evidente che si tratta di un mercato che non interessa alla stragrande maggioranza dei venditori di energia, e che puntualmente vede la partecipazione degli stessi due o tre “coraggiosi” fornitori. La grave conseguenza è che i prezzi che escono da tali gare, evidentemente semideserte, determineranno i prezzi che dovranno essere corrisposti dai clienti che si troveranno senza contratto di fornitura.

Le tariffe del FUI (Fornitura di Ultima Istanza)

Il FUI si applica ai clienti che rimangono senza un contratto di fornitura per cause diverse dalla morosità. Per un approfondimento sull’ambito di applicazione del FUI si rimanda a Interruzione fornitura Gas. FUI o servizio di default: quale regime applicabile?

La tariffa del FUI è costituita da una maggiorazione (spread) rispetto alla tariffa praticata per il mercato di tutela. Tale maggiorazione, chiamata nella procedura di gara espletata da Acquirente Unico “Parametro Beta (β)”, rappresenta pertanto un onere aggiuntivo corrisposto al fornitore del servizio di ultima istanza, ed è stato posto a base di gara per l’individuazione del fornitore.

Anche se la gara ha visto la partecipazione di due soli fornitori, e nei lotti meridionali si registra l’assenza di un secondo classificato, i prezzi di aggiudicazione sono abbastanza in linea con quanto pagato nell’edizione precedente, su livelli che definiremmo accettabili.

FUI 2016 18

Confrontando lo spread praticato con quanto registrato nel biennio passato, si registrano piccole variazioni, e sui lotti meridionali si assiste addirittura ad una leggera riduzione di spread, nonostante l’assenza di un secondo partecipante.

FUI CONFRONTO

Evidentemente, il mercato è più interessante di quello che la scarsa partecipazione lascerebbe intendere e Enel, aggiudicataria di quasi tutti i lotti, è disposto a praticare prezzi vicini ai livelli di mercato.
Si tratta di un segmento che è cresciuto molto nell’ultimo anno termico, soprattutto grazie alla crescita dell’ambito Lazio/Campania.

FUI Grafico

Tariffe del FDD (Fornitura servizio Di Default)

I clienti che rimangono senza un contratto di fornitura, e che non hanno i requisiti per essere serviti con il FUI, subiscono il servizio di default (FDD). Di regola il servizio di Default accoglie i clienti morosi e, pertanto, presenta un elevato rischio credito.

Le tariffe praticate per il regime FDD tengono conto di tale maggiore rischiosità nel parametro gamma (γ), posto a base d’asta nella procedura concorsuale per l’individuazione del fornitore espletata da Acquirente Unico.

Come per il parametro Beta del FUI, il parametro Gamma rappresenta lo spread da praticare sulle tariffe del servizio di tutela, in particolare è una maggiorazione della componente variabile relativa alla commercializzazione della vendita al dettaglio (QVD).

Hera si è aggiudicato tutti i lotti centro settentrionali, lasciando a Enel i lotti meridionali.

 

FDD 2016 18

Tariffa tutela gas

Dall’analisi dei prezzi di aggiudicazione, risulta evidente che Hera ha fatto ciò che ha voluto, aggiudicandosi i lotti dove ha partecipato con spread comunque decisamente elevati rispetto al valore di mercato della materia prima. Ricordiamo che attualmente la quota energia di un metro cubo di gas è pari a circa 28 €/smc. Su tale valore, va applicata la maggiorazione del parametro Gamma che può determinare un aumento di costo pari al doppio e nelle regioni meridionali pari al triplo.

La situazione è migliorata o peggiorata rispetto agli anni precedenti?

L’analisi della tabella seguente è molto eloquente: nelle aree di prelievo dove Hera ha deciso di concorrere il prezzo è sceso in maniera importante. Un esempio su tutti è la Lombardia. Fino a settembre 2016, un cliente in fornitura di default avrebbe corrisposto ad Enel un corrispettivo Gamma di 60 €cent/smc. Da ottobre dovrà pagare a Hera 19,75 €cent/smc! Stiamo parlando di un prezzo pari a un terzo rispetto a quanto pagato nel precedente periodo di regolazione. L’aspetto ancora più anomalo è che la seconda classificata è Enel, con una offerta di 55 €/cent. Di conseguenza, quando e se sarà esaurito il plafond garantito al primo classificato, i clienti del servizio di default si ritroveranno Enel che applicherà uno spread quasi tre volte superiore.

FFD CONFRONTO
Nel lotto meridionale, invece, non c’è stata partecipazione. Il sovraprezzo sulla tariffa di tutela passa da 60 a 80 €cent/smc semplicemente perché Enel, unico partecipante, ha deciso di praticare 60 anziché 80.
Nel regolamento dell’Autorità non sono previsti tetti massimi al valore del parametro Gamma, e l’80 €cent/smc, che fa quadruplicare il costo della materia prima, teoricamente sarebbe potuto essere anche superiore!

Perché non prevedere un tetto massimo?

La mancanza di confronto competitivo che si registra sui “mercati dei morosi” dovrebbe indurre l’Autorità a fissare dei tetti massimi oltre i quali non si può pagare l’energia. Se manca il confronto competitivo, non si può ciecamente affidare all’esito di una procedura concorsuale con un solo partecipante la fissazione di un prezzo così importante, il quale determinerà il livello di spesa energetica di migliaia di clienti in difficoltà finanziarie per 2 o tre anni.

A breve sarà pubblicato il Regolamento della procedura concorsuale che individuerà il fornitore del Servizio di Salvaguardia dell’energia elettrica per il biennio 2017/2018. Ci auguriamo che l’autorità preveda qualche forma di tetto massimo, perché il timore è che regioni come Calabria e Sicilia si vedano ulterioremente aumentare il valore del parametro Omega attualmente pari rispettivamente a 113 e 99 €/MWh (sul tema Le tariffe del Servizio di Salvaguardia dell’Energia Elettrica).