Tra marzo e aprile sono cresciute esponenzialmente le bollette di conguaglio su consumi del 2014 e 2015. Distributori e venditori temono un’estensione della prescrizione breve anche alle PA?
Sono tanti i funzionari pubblici che in questo mese hanno ricevuto una bolletta per la fornitura di energia elettrica o gas risalente al 2014 o 2015. I conguagli sono dovuti? La fattura va accettata o rifiutata?
Raccontiamo di seguito la storia di Filippo, un funzionario pubblico preposto alla gestione delle bollette, che lavora all’ufficio Ragioneria del Comune di Lasciastare. Filippo è chiaramente un personaggio di fantasia, nel quale è probabile che tanti utenti del nostro sito si identifichino.
Se Filippo rifiuta la Fattura Gala
La prima reazione di Filippo, all’arrivo della bolletta di conguaglio per consumi risalenti a quasi 5 anni fa, è di soddisfazione! Sembra un’ottima occasione per dimostrare al vecchio fornitore che questa volta ha esagerato. Lo scorso inverno la notizia della prescrizione a 2 anni sulle bollette di energia elettrica e gas ha occupato la prima pagina di tutti i giornali. Lo scorso novembre il Sole24ore titolava: “Bollette, stop all’incubo dei maxi-conguagli”. Ne hanno parlato spesso anche in TV, che di solito parla di costi energetici e bollette solo 4 volte all’anno, in occasione della comunicazione da parte dell’ARERA dei prezzi trimestrali praticati per i clienti del mercato di Tutela, come se il mercato libero non esistesse…
A leggere i giornali, sembrava una conquista per tutti; anche per i responsabili dell’ufficio pubblico preposto alla gestione delle bollette. Il pensiero di Filippo è andato ad alcuni operatori avuti tra il 2014 e il 2015. Era l’epoca in cui Gala, aggiudicatario di tutti i lotti della Convenzione Consip EE12, era il monopolista del segmento PA. All’epoca, chi non era con Gala era fuori Consip. Nel migliore dei casi con Edison, aggiudicatario di una gara di una Centrale di Committenza regionale. Il più delle volte con fornitori storici come Enel Energia o Eni. Nel peggiore dei casi in Salvaguardia con Hera Comm o la stessa Enel Energia. Incredibilmente, tanti piccoli Comuni erano (e sono tutt’ora) in Tutela, serviti da SEN (Servizio Elettrico Nazionale… sempre Gruppo Enel), come se per l’energia elettrica, o meglio “la luce”, il Codice degli Appalti non trovasse applicazione!
Le utenze elettriche del Comune di Lasciastare nel 2015 erano in fornitura con Gala, come tutte le PA italiane aderenti a Consip. Sul Sistema di Interscambio la presenza di Bollette di conguaglio da parte di Gala, che tra l’altro non è più attiva da luglio 2017, è balzata subito all’occhio. Filippo ha pensato: “Esiste ancora Gala? Cosa vuole da noi?”. A quel punto Filippo, preposto alla verifica e gestione delle bollette, fa un’azione che non fa quasi mai. Apre la bolletta e va oltre la prima pagina. Scopre a quel punto che la bolletta contiene elementi di costo riferiti al bienni
o 2014/2015. Grazie alla conoscenza sul tema, acquisita con i titoli dei giornali letti lo scorso inverno, Filippo non ha dubbi. Questa è una truffa! La fattura va rifiutata!
Ha fatto bene? Purtroppo no. Alle PA non si applica la norma sulla prescrizione breve. Il tema è stato ampiamente trattato nel nostro articolo Prescrizione bollette a 2 anni: la PA non merita tutela.
La prescrizione negata ai più bisognosi
E’ evidente che le PA siano le più bisognose di una prescrizione breve. Da un lato, hanno vincoli di bilancio e non possono pagare conguagli di altri anni passati senza dover ricorrere a vere e proprie manovre finanziarie. Dall’altro, hanno grosse difficoltà organizzative. Oltre alla numerosità delle utenze, che fa aumentare esponenzialmente la complessità delle fatture di conguaglio, è complicato trovare un responsabile disposto a firmare un mandato di pagamento relativo a fatture delle quali non è chiara la natura. Inoltre, dopo 4/5 anni, il RUP della procedura di acquisto, se non è andato in pensione, è stato destinato ad altro incarico. Chi si carica la croce? L’Ufficio Tecnico che, chiamandosi “tecnico”, viene spesso gravato dell’onere di attestare la regolarità tecnica della fornitura, come se fosse onnisciente…o l’Ufficio Ragioneria, che ha l’ingrato compito di reperire i fondi tra le pieghe di un Bilancio in sofferenza cronica? Di solito si adotta la strategia dell’attesa, ignorando il problema, nella speranza che arrivi qualche collega dotato di buona volontà…una categoria ormai a rischio di estinzione.
Perché i conguagli sono aumentati
Se è assolutamente pacifico che le PA siano i soggetti più meritevoli di tutela, l’Autorità, con la delibera 569/2018/R/COM del 13 novembre 2018, ha escluso dal perimetro dell’agevolazione proprio le PA. Va precisato che l’Autorità non poteva fare diversamente. La prescrizione breve nasce come strumento di tutela dei piccoli consumatori. Tuttavia, la consapevolezza che le PA andrebbero meglio tutelate, rende verosimile l’ipotesi che il Governo possa intervenire con una legge che estende la prescrizione breve anche alle PA, magari retroattivamente!
Se ciò accadesse? I distributori che non hanno comunicato ai venditori di energia le letture effettive rimarrebbero a bocca asciutta. Stessa sorte per i Venditori che, pur avendo la fatturazione non allineata con i dati dei distributori, rimandano il momento dell’emissione della fattura di conguaglio, rassicurati dai lunghi tempi di prescrizione.
Accade così che l’ipotesi di un accorciamento dei tempi di prescrizione per le PA genera una corsa alle letture da parte dei distributori ed una frenetica attività di ricognizione e allineamento dei sistemi, con conseguenti conguagli da parte dei venditori di energia.
In pratica, il timore di rimanere con il cerino in mano porta venditori e distributori a tirare fuori dal freezer tante situazioni dormienti.
Risultato? I poveri funzionari pubblici si trovano sommersi di bollette.
Cosa fare?
Certamente non si può rifiutare la fattura invocando una prescrizione che non sussiste giuridicamente. Anche se spiacevole, il comportamento del fornitore è assolutamente legittimo. Va comunque fatta chiarezza su un aspetto importante. Il più delle volte i conguagli tardivi sono la conseguenza di un comportamento irresponsabile dei distributori di energia, che comunicano con colpevole ritardo i dati di consumo ai venditori di energia. Le inefficienze dei distributori si ripercuotono inesorabilmente sull’immagine dei venditori di energia ai quali spetta l’ingrato compito di fare il lavoro sporco: comunicare la brutta notizia all’ignaro consumatore finale. Ovvero di addebitare costi per consumi passati che il consumatore finale non sapeva di aver sostenuto. E’ proprio così: nell’epoca dei contatori intelligenti, in grado di rilevare in tempo reale anche le più impercettibili variazioni nei consumi, ci sono consumatori che possono ricevere informazioni sui propri consumi di energia per periodi non superiori ai 5 anni, chiamati a pagare senza possibilità di difesa!
Cosa fare? Dialogare con il fornitore per chiedere una rateizzazione e concordare le modalità migliori di pagamento. I fornitori sanno benissimo che, se le somme non sono in bilancio, non possono pretendere il pagamento a 30 giorni. Nel frattempo sarebbe corretto verificare se le bollette sono dovute. I conguagli possono originarsi da tanti motivi, e vanno valutati caso per caso.
Controllare la correttezza delle bollette è un’attività impossibile senza gli strumenti adeguati. La cosa più semplice? E’ seguire l’esempio di Filippo, che ha deciso di acquistare BenchMonitor, il servizio di gestione dei consumi energetici che semplifica la vita di chi lavora con le bollette.
Giuliano Sarricchio – BenchSmart srl