La politica di riduzione degli oneri di sistema sta funzionando, ma la strada da compiere è ancora lunga. A quando il trasferimento sulla fiscalità generale?
Per il secondo anno consecutivo, gli oneri di sistema scendono. La politica di razionalizzazione della spesa per incentivi avviata nel 2014 sta dando i primi frutti, ed il costo sulla bolletta degli incentivi alle rinnovabili erogate dal GSE, coperti con la componente A3, ha iniziato a flettere.
Gli oneri di sistema rappresentano la componente della bolletta con la quale i consumatori finanziano attività di interesse generale per il sistema elettrico. Negli ultimi anni, gli oneri generali di sistema hanno assunto un peso crescente sul costo dell’energia elettrica, esploso tra il 2010 e il 2014 con il crescere esponenziale della Componente A3, destinata alla copertura delle spese per il sistema di incentivazione per le rinnovabili.
Nel 2014 la necessità di porre un freno alla corsa inarrestabile dei generosi incentivi indusse il governo alla rimodulazione degli incentivi per gli impianti fotovoltaici di grande dimensione disposta con il cd. Decreto spalma incentivi, ed alla fissazione delle soglie massime di spesa (6,7 miliardi per il fotovoltaico e 5,8 per le altre rinnovabili). Anche la leggera rispresa dei consumi ha fatto la sua parte, determinando una ripartizione della spesa su un quantitativo maggiore di energia. I risultati ottenuti sulla tariffa sono tangibili e rappresentati con il grafico seguente, che mostra l’andamento delle componenti A, UC e MCT su una utenza di usi diversi di bassa tensione.
Anche con riferimento alle altre componenti diverse dalla materia prima si è registrato un leggero calo, anche se di proporzioni più contenute.
Evoluzione storica della componente A3
Gran parte delle variazioni di costo della bolletta elettrica, diverse dalla materia prima, sono determinate dall’andamento del costo della Componente A3, che è diventata la prima voce di spesa della bolletta degli italiani, superando in molti casi anche il costo della materia prima.
Il grafico seguente mostra l’andamento della componente variabile degli oneri di rete di una utenza di usi diversi in Bassa Tensione. Fa impressione osservare che in pochi anni il costo della componente A3 sia aumentato di oltre 50 €/MWh.
Con il recente calo gli oneri di sistema hanno raggiunto i livelli del 2013 a conferma che si è definitivamente interrotta la tendenza al rialzo degli anni passati.
La strada è ancora lunga
Nonostante i progressi compiuti, la strada da compiere è ancora lunga e la distanza rispetto ai livelli del 2008-2010 potrebbe essere colmata solo trasferendo alla fiscalità generale parte del fardello caricato nel corso degli anni sulle spalle dei consumatori di energia. Si tratta di un argomento spesso dibattuto negli ultimi anni e ripreso dal Presidente dell’Autorità Bortoni nella sua Relazione Annuale dello scorso anno, quando ha suggerito di affrontare la riforma degli oneri generali di sistema “prendendo in considerazione il trasferimento, anche parziale, del fabbisogno annuale su voci di fiscalità generale, a garanzia della maggiore sostenibilità economica della bolletta elettrica“. La proposta, come era prevedibile, ha entusiasmato le associazioni di categoria ma si è scontrata con l’amara realtà del bilancio pubblico italiano.