Nel mese di settembre si è conclusa la procedura di gara FUI GAS, che individua gli operatori e le condizioni economiche applicate alle forniture sprovviste di una copertura contrattuale.
Nel precedente articolo Esito FUI GAS 2023-25, salgono gli spread e le differenze territoriali, abbiamo esaminato l’esito della gara, che ha mostrato una moderata crescita degli spread, con differenze significative tra le diverse aree geografiche.
In questo approfondimento analizziamo l’impatto sulla bolletta del gas dei nuovi prezzi FUI. Un impatto che, come vedremo, è molto differente tra le diverse aree territoriali.
La domanda alla quale vogliamo rispondere è: qual è la conseguenza di un “incidente contrattuale” nella gestione delle forniture di gas naturale? Analizziamo dunque le conseguenze di una mancata copertura contrattuale. Si tratta di una situazione che si verifica in caso di mancato rinnovo del contratto in scadenza o per una risoluzione anticipata da parte del fornitore, ad esempio per morosità.
Crescono i volumi in FUI
Quello che chiamiamo “incidente contrattuale” è un evento che si verifica più frequentemente di quanto si pensi. L’ARERA, nell’ultima Relazione Annuale, ha comunicato che con lo scoppio della crisi energetica i volumi di gas nei mercati di ultima istanza nel 2022 sono quasi triplicati.
Come si spiega questa tendenza? Dal lato della domanda, l’aumento dei prezzi ha messo in difficoltà tanti clienti, aumentando i casi di morosità. Dal lato dell’offerta, gli operatori di energia, a corto di gas e alle prese con la gestione dei rischi, hanno adottato comportamenti meno tolleranti verso i ritardi di pagamento. Inoltre, oltre a chiedere maggiori garanzie, gli operatori hanno aumentato gli spread, rendendo appetibili le condizioni del servizio FUI definite nell’estate del 2021, prima dell’aggravarsi della crisi.
Per le PA la gestione contrattuale è più complessa per la numerosità dei punti di prelievo e per alcune regole delle Convenzioni Consip per l’acquisto di energia elettrica e gas. Ad esempio, la durata dei contratti è sempre di 12 mesi e non è possibile allineare le scadenze di diversi PDR o prorogare il contratto in scadenza. Se non trasmettiamo l’ordinativo nei termini previsti dalla Convenzione, agganciando la decorrenza del nuovo contratto con la scadenza del precedente, i miei PDR transiteranno inevitabilmente in FUI.
Un evento del genere ha un costo che per le PA che comporta una responsabilità amministrativa per danno erariale. A quanto ammonta questo danno?
Comparazione Consip Gas Naturale vs FUI (Fornitura di Ultima Istanza)
Premesso che l’obbligo per le PA di utilizzare le Convenzioni messe a disposizioni da Consip vale anche per l’acquisto di gas naturale, per valutare le conseguenze di una mancata copertura contrattuale compariamo i prezzi FUI del servizio di ultima istanza con le condizioni economiche della vigente Convenzione Consip, (GN15 e GN15bis).
Come abbiamo visto nel nostro approfondimento di giugno (Consip GN15 bis al via: triplicano gli spread), la 15° edizione della gara Consip per l’acquisto di gas naturale non è andata molto bene. Gli spread sono cresciuti talmente tanto da risultare in molte regioni superiori al servizio FUI vigente fino a settembre 2023. Nel nostro articolo di giugno, abbiamo parlato di una situazione eccezionale e temporanea, circoscritta al mese di settembre 2023. Abbiamo invitato i lettori a non rilassarsi troppo e non commettere l’errore di pensare di ottenere un reale vantaggio rinunciando a contrattualizzare le forniture in scadenza.
Ci saremmo aspettati che, con l’esito del nuovo FUI, fosse ristabilita una situazione di normalità, ovvero che se rimango senza un contratto subisco un danno e non un vantaggio.
In effetti, in quasi tutte le aree territoriali l’aumento degli spread del FUI 2023-2025 ha reso le condizioni di ultima istanza peggiori rispetto alle condizioni economiche della Convenzione Consip.
In Lazio e Campania troviamo i casi estremi, con un aumento della bolletta del gas rispettivamente di 27 e 16 centesimi di euro a metro cubo.
A sorpresa, l’aumento non è generalizzato. In Veneto e Trentino gli spread sono in calo rispetto alla gara del 2021, con un costo del servizio FUI addirittura più basso della Convenzione Consip GN15-bis.
Degno di nota anche l’esito del Lotto Friuli ed Emilia Romagna, dove la Convenzione Consip gestita dalla stessa Hera Comm ha praticamente lo stesso spread del FUI, appena 0,06 €cent/smc in meno.
L’impatto del FUI sulla bolletta del gas della PA
Fin qui ci siamo preoccupati di comparare i prezzi FUI con i prezzi Consip. Avendo lo steso indice e gli stessi oneri passanti, è stato sufficiente comparare lo spread.
Per comprendere l’effettivo impatto sul costo della nostra fornitura di un “incidente contrattuale” dobbiamo ragionare sul totale pagato per la nostra fornitura di gas. Aggiungendo il valore dell’indice di riferimento, del costo di distribuzione e le accise, il costo si aggira intorno a 1 euro a metro cubo e le differenze di spread esprimono anche la variazione percentuale per il totale della nostra fornitura.
Facciamo un esempio usando i prezzi praticati in Campania, la regione con la maggiore differenza tra Consip e FUI. Per una PA della Campania, in caso di passaggio in FUI lo spread in bolletta passa da 19,75 a 47,47 con un aumento del 140%. Il presunto danno erariale è pari a circa 27 €cent/smc per ogni metro cubo. Essendo la somma delle altre componenti pari a circa 1 metro cubo, tale variazione esprime anche la variazione percentuale. Quindi, in Campania il passaggio in FUI determina un aumento della bolletta del gas del 27%.
L’estremo opposto è costituito dal Veneto. In questo caso rimanere senza un contratto determina un risparmio di circa il 3%.
La domanda nasce spontanea: in Veneto conviene rimanere in FUI o addirittura andarci, evitando di rinnovare il contratto? Anche in questo caso stiamo ragionando su una situazione eccezionale e temporanea, dovuta ad una particolare situazione di mercato. Inoltre, il risparmio di circa il 3% non è tale da giustificare la rinuncia alla corretta copertura contrattuale che, non dimentichiamolo, garantisce un livello di servizio sicuramente migliore rispetto al contratto di ultima istanza.
Ciò premesso, il dato di fatto è che in Veneto e Trentino, fino alla prossima gara GN16, chi si trovasse già in FUI, se dovesse tardare di qualche mese la regolarizzazione contrattuale, non causerebbe nessun danno erariale, almeno fino alla prossima primavera.
Il 5 ottobre Webinar “A tutto gas”
Con la fine della pausa estiva, ripartono i nostri webinar riservati ai dipendenti pubblici che si occupano di forniture energetiche. Il prossimo appuntamento è fissato per giovedì 5 ottobre alle ore 10.00 con il Webinar dal titolo “A tutto gas”, interamente dedicato alla gestione delle forniture di Gas Naturale.
Programma:
- Analisi dei mercati energetici
Con l’inizio dell’autunno i prezzi hanno ripreso a correre. Nell’ultima settimana il TTF è passato da 34 a 44 €/MWh. Siamo alla vigilia di una nuova ondata di rialzi o si tratta di fiammate destinate ad esaurirsi rapidamente?
- Analisi della bolletta del gas
Come leggere la bolletta del gas e come verificare la corretta applicazione dei corrispettivi contrattuali
- Consigli operativi per l’adesione alla Convenzione GN15 e GN15bis
Dalla stima del valore della fornitura alla compilazione della modulistica. Gli errori da non commettere
- La gestione delle forniture di gas naturale con BenchMonitor
Rispondiamo a tutte le domande, proponendo esempi pratici proposti dai clienti attivi con il Servizio BenchMonitor
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