Gran parte delle amministrazioni comunali dovranno ricorrere a variazioni di bilancio. Nel contesto di aumento di spesa diffuso non mancano le eccezioni.
Pubblichiamo l’articolo scritto da Giuliano Sarricchio di ControllaBolletta.it per Energia in Città, la testata che si rivolge alla Pubblica Amministrazioni sui temi connessi all’efficienza energetica
Il costo dell’energia elettrica ha triplicato il suo valore rispetto ai valori minimi toccati lo scorso maggio. Quali conseguenze per il bilancio del mio Ente? Le somme stanziate per l’energia elettrica saranno sufficienti ad arrivare a fine anno? Molto probabilmente no.
In questo articolo forniamo indicazioni quantitative utili ai tecnici comunali che in materia di energia sono coinvolti nel processo di programmazione della spesa. Nella seconda parte dell’articolo numerosi esempi pratici con i numeri reali di 28 Amministrazioni Comunali attive con il servizio BenchMonitor di ControllaBolletta.it.
Il costo dell’energia torna ai massimi dal 2013
La bolletta 2021 salirà di oltre il 20% rispetto allo scorso anno. E’ questo l’ordine di grandezza da considerare per le probabili rettifiche da apportare sul capitolo di spesa per l’energia elettrica.
In appena un anno si è passati dalla spesa minima degli ultimi 10 anni ai valori toccati tra il 2012 e il 2014.
E’ interessante osservare il nostro grafico che proponiamo ogni anno quando ragioniamo sulla composizione della bolletta elettrica e sul peso delle quote fisse.
Per un approfondimento su quanto scritto negli anni passati su questo tema, sempre in questo periodo dell’anno, si veda:
Maggio 2017: Gli oneri di sistema tornano ai livelli del 2013
Giugno 2018: Oneri di sistema. Di quanto cresce la bolletta elettrica nel 2018
Maggio 2019: Oneri di Sistema ai massimi storici
Aprile 2020: La bolletta elettrica nell’anno del Coronavirus
Come al solito, prendiamo in considerazione l’ipotesi di una fornitura in bassa tensione con 10 kW di potenza contrattuale ed un consumo su livelli medi di circa 18.000 kWh/anno.
Per la stima della componente materia prima abbiamo applicato le condizioni della Consip EE18 a prezzo variabile del lotto 3 Lombardia (informazioni di dettaglio sui prezzi della Convenzione Consip EE18 sono disponibili nell’articolo Analisi dei prezzi Consip Energia Elettrica 18).
Per i mesi da giugno a dicembre, abbiamo stimato un valore del PUN in base alle quotazioni dei futures della scorsa settimana.
L’aumento è impressionante. In un anno siamo passati dal parlare del costo dell’energia elettrica ai minimi storici, al costo dell’energia elettrica vicino ai massimi.
Nella nostra simulazione la componente materia prima aumenta dell’80%, passando da 41 a 75 €/MWh. L’aumento è stato mitigato dal costo del trasporto e degli oneri di sistema ai livelli più bassi degli ultimi 8 anni. Solo il taglio delle quote fisse per i mesi di aprile-maggio-giugno del “Decreto Sostegni”, ha evitato che il costo del 2021 potesse raggiungere il massimo storico del 2013.
Gli altri fattori che incidono sul costo
Naturalmente il dato del 20% di aumento del costo dell’energia è indicativo. Ci sono altri fattori che incidono sull’effettiva variazione.
In primis le condizioni tariffarie vigenti nel 2020 e quelle vigenti nel 2021. Le amministrazioni che provengono da una tariffa fissa nel 2020 non hanno beneficiato della riduzione di costo e avranno una minore percezione dell’aumento dei costi.
Altro fattore che influisce sulla variazione è rappresentato dalle caratteristiche della fornitura. Sulle utenze in Bassa Tensione altri usi con consumi annui contenuti, una parte consistente della bolletta elettrica è rappresentata dalle quote fisse (per un approfondimento: Quanto pesano le quote fisse sulla bolletta elettrica?). Per queste utenze si percepirà meno l’effetto dell’aumento del costo dell’energia.
Ad esempio, un POD con consumi di 5.000 kWh/anno di 10 kW, la spesa per componenti fisse o legate alla potenza contrattuale rappresentano circa il 50%. Per questo tipo di utenze l’aumento è dimezzato, di “appena” il 10%.
Il principale fattore da considerare nella valutazione della possibile variazione di spesa resta l’andamento dei quantitativi consumati. Nel 2021 oltre all’aumento del costo unitario è attesa una ripresa dei consumi? In molti casi lo smart working e la didattica a distanza hanno contribuito al contenimento dei consumi degli edifici pubblici. L’effetto variazione dei consumi sarà tangibile a partire dalle fatture emesse ad aprile con scadenza maggio, quando il raffronto sarà effettuato rispetto ai mesi di lock-down del 2020. Tenendo conto di questo aspetto, i numeri proposti nel nostro articolo, e negli esempi pratici di seguito riportati, non possono che peggiorare.
ESEMPI PRATICI
Come anticipato, oltre alla variazione del costo della materia prima, ci sono altri fattori che incidono sulle aspettative di costo per l’energia elettrica che possono portare il dato reale ad uno scostamento significativo rispetto alla variazione media del 20%.
Cosa devono aspettarsi le amministrazioni Comunali che hanno optato per la tariffa fissa o che avevano una tariffa fissa nel 2020? Cosa succederà alla spesa per la pubblica illuminazione? Quale sarà il contributo della variazione dei consumi?
Per rispondere abbiamo raccolto nella seguente tabella i dati di alcuni Comuni con il servizio BenchMonitor attivo. Si tratta di una selezione di Comuni che hanno avuto una situazione contrattuale omogenea nel 2020 e nel 2021, senza variazioni in corso d’anno nella consistenza dei POD e nel tipo di tariffa. Tutti gli esempi riportati, così come tutti i nostri clienti, hanno il contratto di fornitura in Convenzione Consip o con una Centrale di Committenza regionale.
Le 28 amministrazioni comunali selezionate sono rappresentative di tutte le tipologie di amministrazioni: dal piccolo comune con meno di 2.000 abitanti, al capoluogo con più di 100.000 abitanti; dai Comuni con la gestione della pubblica Illuminazione all’esterno fino ad amministrazioni dove la pubblica illuminazione rappresenta il 90% dei consumi di energia elettrica. Il focus principale è sulla variazione di spesa attesa nel 2021. I dati della tabella sono calcolati con la nostra funzionalità “Analisi Capitoli” che effettua una stima proiettando la spesa dell’anno corrente, in base al comportamento energetico di ogni singolo POD, del tipo di tariffa e delle aspettative dei prezzi del mercato elettrico. E’ interessante osservare come varia la proiezione di spesa offerta da Analisi Capitoli al variare delle variabili esaminate nel nostro articolo.
Le maggiori variazioni interessano la combinazione “Var 2020 – Var 2021”, ovvero amministrazioni che erano in tariffa variabile nel 2020 e continuano in variabile anche nel 2021. In questi casi la variazione media è del 24%. È vero che 2021 il costo aumenterà tanto, ma è anche vero che quasi certamente il 2020 si è chiuso con abbondanti residui attivi.
Con un aumento del 14% troviamo le amministrazioni che passano al prezzo fisso dopo un 2020 in tariffa variabile. Sono i casi più fortunati che contengono gli effetti negativi dell’aumento del mercato elettrico. Il costo medio unitario atteso nel 2021 è 14 €/MWh più basso delle amministrazioni a prezzo variabile.
La categoria più sfortunata è costituita dalle amministrazioni che passano al variabile dopo un 2020 in tariffa fissa. In questo caso, possiamo dire che piove sul bagnato. L’aumento del 14% porta il costo unitario ai livelli massimi, dopo un 2020 trascorso senza beneficiare del mercato elettrico sui minimi.
Le due amministrazioni provenienti dal prezzo fisso con il prezzo fisso nel 2021 registreranno un risparmio sorprendente. Si tratta di situazioni particolarmente fortunate di amministrazioni che hanno potuto fissare il prezzo quando il parametro prodotto fisso era su livelli interessanti.
Non dimentichiamo che la scelta tra fisso e variabile è fortemente condizionata dal mese di decorrenza. Chi ha avuto la fortuna di contratto in scadenza tra agosto e aprile 2021, ha potuto scegliere il fisso. Scegliere oggi un prezzo fisso significa fissare il prezzo sui livelli massimi degli ultimi anni.
Le amministrazioni che meritano la nostra ammirazione sono quelle che hanno potuto contenere la spesa implementando iniziative di efficienza energetica. Tra tutti i comuni esaminati spicca il dato dell’Amministrazione Comunale che ha registrato un calo dei consumi del 37% nei primi 4 mesi dell’anno. Si tratta del Comune di Massanzago che, grazie ad un intervento di riqualificazione effettuato nel corso del 2020, ha ridotto il fabbisogno di energia elettrica per l’illuminazione delle strade del 75%, e il costo della manutenzione di circa il 22%.
Convegni gratuiti in presenza
La situazione del mercato elettrico e gli effetti sul costo dell’energia elettrica sarà il tema di apertura del Convegno in presenza dal titolo: “Come razionalizzare la spesa energetica nella PA?” che si terranno a Verona (presso l’SHG Hotel Catullo) e il 7 luglio a Milano (presso Scalo Milano Outlet HUB, di Locate Triulzi).
Si tratterà di un corso intensivo di 4 ore nel quale abbiamo condensato il meglio di due anni di webinar on-line sui temi di maggiore interesse per i dipendenti pubblici coinvolti nei processi di gestione dei consumi energetici.