Da questa settimana non sarà più possibile acquistare energia elettrica e gas a prezzo fisso con la Convenzione Consip. Venerdì scorso, 25 marzo 2022, un comunicato pubblicato sul portale acquistinretepa.it informa che: “per una durata massima di 180 giorni, saranno temporaneamente sospese tutte le previsioni della Convenzione e del Capitolato Tecnico, relative alla possibilità di emettere ordinativi a prezzo fisso, rispetto ai soli ordinativi di fornitura divenuti non irrevocabili, pertanto non ancora perfezionati tra le parti.”.
Sarà dunque disabilitata la possibilità di trasmettere ODA a prezzo fisso. Gli ordinativi già trasmessi, ma non ancora accettati, saranno rifiutati.
E’ senza dubbio una “notizia bomba” per le PA che contavano sull’articolo a prezzo fisso per combattere la volatilità del mercato. Una bomba che farà saltare in aria i piani di tante amministrazioni che confidavano nel prezzo bloccato per mettere in sicurezza il bilancio di previsione del 2022 e del prossimo anno. La volatilità del mercato è eccessiva. I prezzi di mercato si muovono troppo, e per i fornitori è diventato insostenibile onorare gli impegni basati su regole contrattuali definite in tempi di pace.
La base giuridica dietro la sofferta decisione adottata dal CdA di Consip è solida. La sospensione è prevista dall’art. 107 del Codice degli Appalti “In tutti i casi in cui ricorrano circostanze speciali che impediscono in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d’arte, e che non siano prevedibili al momento della stipulazione del contratto”. Come abbiamo sottolineato negli articoli di approfondimento sulle vigenti Convenzioni Consip (Analisi dei prezzi Consip Energia Elettrica 19 e Consip Gas 14. L’analisi dei prezzi), gli operatori si trovano ad eseguire un contratto praticando prezzi offerti la scorsa estate, prima dello scoppio della crisi, in un contesto completamente diverso rispetto a quello attuale.
La volatilità dei prezzi: un nemico imbattibile
Indipendentemente da quelle che possano essere le cause, l’esplosione della volatilità complica la vita a tutti, sia ai clienti che ai fornitori. I clienti hanno una spesa fuori controllo. I fornitori non riescono a coprire i rischi di mercato per l’inadeguatezza degli strumenti di copertura. Se in una giornata di scambi i prezzi dei derivati su energia elettrica e gas fanno registrare una variazione superiore al valore storico della materia prima, come si possono coprire le posizioni? E’ semplicemente impossibile! Lavorare sul mercato in queste condizioni è troppo rischioso. Un terno al lotto…una vera e propria “roulette russa”.
Lo shock subito dai prezzi dopo l’invasione dell’Ucraina è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
I fornitori si sono coalizzati, ed hanno presentato istanza a Consip per bloccare gli articoli a prezzo fisso. Un ottimo strumento in condizioni di mercato normali. Assolutamente insostenibile per i fornitori con l’esplosione della volatilità. Il problema più evidente è rappresentato dal tempo che intercorre dal momento della fissazione del prezzo al momento dell’invio dell’ordine. Il prezzo viene fissato prima che arrivino gli ordini, e i fornitori non sono in grado di prevedere l’ammontare di energia a prezzo fisso che dovranno consegnare. Una previsione impossibile, se si pensa che le amministrazioni hanno un mese di tempo per scegliere il tipo di prezzo. La situazione verificatasi negli ultimi 30 giorni rimarrà alla storia, visto che, tra il momento della fissazione del prezzo e quello dell’invio dell’Ordinativo Di Acquisto, è scoppiata una guerra!
Una volatilità di questo tipo non era certamente prevedibile, e lo scoppio della guerra è un evento che non sarebbe coperto neanche dalle migliori polizze assicurative!
Anche il prezzo variabile è inadeguato
La sospensione del prezzo fisso attenua, ma non risolve, i problemi creati dalla volatilità. Nel mutato contesto di mercato, anche il prezzo variabile non è in grado di seguire la variabilità dei prezzi. Per l’energia elettrica le gare sono indicizzate al PUN mensile, anziché al PUN orario.
Per il gas naturale, i prezzi variabili sono legati all’indice Pfor, un indice inventato da Arera nel lontano 2013 come sostituto dei parametri di prezzo legati al petrolio. Il Pfor cambia solo trimestralmente, in base ai prezzi forward trimestrali. Era un indice inadeguato già prima della crisi energetica.
Oggi, il Pfor è semplicemente “un prezzo casuale”, che definisce il costo dell’energia durante l’anno in base alla condizioni di mercato nei mesi di febbraio, maggio, agosto e novembre. Ad esempio, il prezzo del gas del trimestre aprile-maggio-giugno 2022 è stato definito dal mercato di febbraio. Il valore che pubblicherà questa settimana Arera sarà in linea con il precedente trimestre solo perché la Russia ha invaso l’Ucraina a fine febbraio. Se l’evento fosse accaduto un paio di settimane prima, avremmo avuto un costo del gas quasi doppio. Tutto questo ha un senso? L’aspetto grottesco è che qualcuno attribuirà al governo il merito di aver messo in campo azioni per il contenimento del costo del gas!
Gli spread non saranno più come prima
Se la volatilità determina l’aumento dei rischi di mercato dei venditori di energia, è molto probabile che il maggiore rischio sarà scaricato sugli spread. Alla prossima gara, aspettiamoci pure un raddoppio dei valori osservati per la Consip EE19 e la Gas 14. Le stazioni appaltanti che si accingono a bandire gare per la fornitura di energia elettrica e gas, se vogliono evitare gare deserte, farebbero bene a tenerne conto, alzando l’asticella della base d’asta.
Non tutti i mali vengono per nuocere
La sospensione del prezzo fisso un lato positivo ce l’ha: la mancata possibilità di scelta può essere un grande sollievo per i funzionari pubblici che hanno la responsabilità di prendere decisioni su una materia che non conoscono bene. Infatti, così come il prezzo fisso è un’ancora di salvezza nella fase rialzista del mercato, potrebbe essere una pesante zavorra nelle fasi ribassiste. Ad esempio, per le forniture di gas naturale con decorrenza giugno 2022, fissare il prezzo a 128 €cent/smc sarebbe stato un buon affare?
Le scelte tra fisso e variabile spesso vengono fatte alla cieca, o su ragionamenti errati. Considerato il livello di consapevolezza dei funzionari pubblici, non avere scelta può essere anche un colpo di fortuna.
Le domande del nuovo mondo
L’aumento della volatilità porta con se una serie di conseguenze dirette e indirette. In generale, aumenta la complessità di tutte le attività connesse alla gestione delle forniture energetiche. Non solo per chi compra, ma anche per chi vende energia, o organizza le gare pubbliche. Di seguito alcuni interrogativi dei diversi attori in gioco.
Le domande di Consip e delle Centrali di committenza regionali
Nelle prossime gare Consip, saranno modificati i parametri di definizione dei corrispettivi? Il prezzo fisso è destinato ad andare in soffitta?
Le Centrali di Committenza regionali continueranno a fare gare a prezzo fisso, con il rischio di vedere la gara deserta in caso di salita del mercato o prezzi fuori mercato in caso di discesa?
Le domande degli operatori che partecipano alle gare
Su quale livello di spread posizionarsi nelle nuove gare? Quanto vale in termini di incremento di spread il mutato scenario di mercato?
Le domande delle PA
Le somme stanziate in bilancio saranno sufficienti? Come controllare la spesa ed intervenire tempestivamente al mutare delle condizioni di mercato?
A tutti questi ultimi interrogativi risponderemo durante il workshop riservato ai nostri clienti, che si terrà martedì 12 aprile alle ore 10.00 dal titolo Workshop: La gestione delle forniture in tempo di guerra. Durante il workshop, il focus sarà sulle funzionalità di BenchMonitor che consentono di stimare i costi futuri: Gestione Capitoli e Previsione Spesa.
Se la crisi energetica determina cambiamenti nel modo di gestire le forniture energetiche, anche il nostro servizio BenchMonitor si evolve. Durante il workshop forniremo anticipazioni sulle nuove funzionalità in uscita nei prossimi mesi per una gestione efficiente delle forniture energetiche nel contesto di mutata volatilità dei prezzi energetici.
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