Consip GN15 bis al via: triplicano gli spread

L’operatore cambia in appena 2 lotti su 12 e gli spread si adeguano al mutato contesto di mercato. Nonostante gli aumenti, resta difficile trovare alternative migliori.

La scorsa settimana sono stati attivati gli ultimi lotti della Convenzione GN15-bis, indetta da Consip per garantire una fornitura di gas naturale alle PA presenti nei lotti territoriali dove la gara GN15 era andata deserta.

Ricordiamo che al primo tentativo con la gara Consip GN15, per 9 lotti su 12, nessun operatore aveva presentato offerte (si veda Consip Gas Naturale 15: Gli operatori disertano la gara).

Al secondo tentativo, con una base d’asta più alta (20 €cent/smc per i lotti settentrionali e 22 €cent i lotti meridionali), la gara è andata in porto. E’ stato raggiunto l’obiettivo fondamentale di garantire lo strumento contrattuale necessario alle PA italiane per approvvigionarsi di gas naturale nell’anno termico 2023-24.

L’obiettivo non era affatto scontato, visto il contesto di crisi e il progressivo calo del numero degli operatori partecipanti. Negli ultimi anni il numero di concorrenti è progressivamente sceso, passando dai 10 dell’edizione GN10 di 5 anni fa, agli attuali 4.

Cambia il fornitore solo in due lotti

L’esito della gara non mostra una particolare vivacità. In quasi tutti i lotti territoriali si è confermato aggiudicatario della GN15 bis il fornitore della precedente Convenzione, con l’unica eccezione in Emilia Romagna, dove Hera Comm si è ripresa la gestione della Convenzione nel territorio dove ha la sua sede legale.

Il “tasso di switching” rispetto alla precedente convenzione è minimo. Una situazione opposta rispetto alla precedente GN14, quando in 9 lotti su 12 si ebbe il cambio operatore e gli spread furono spinti ai minimi storici (Consip Gas 14. L’analisi dei prezzi). Con la GN15 bis gli operatori hanno giocato in difesa e il cambio fornitore, considerando anche la GN15, si è verificato in appena 2 Lotti su 12. In pratica, gli operatori si sono “fatti i lotti loro” e gli spread applicati nel nuovo contesto di mercato si sono spinti ai massimi storici, non troppo distanti dalla base d’asta.

Triplicano gli spread

Se i fornitori della nuova Convenzione saranno sostanzialmente gli stessi, a cambiare profondamente saranno le condizioni economiche applicate.

Gli spread triplicano, passando da 5 a 15 €cent/smc. Quale sarà l’effetto in bolletta? Ricordiamo che lo spread esprime la maggiorazione del costo del metro cubo che, insieme al valore dell’indice PSV, determina il costo della materia prima.

Tra la Convenzione GN14 e GN15 bis (e GN15) avremo un aumento medio di 10 €cent/smc, distribuiti su tutti i lotti senza eccezioni. Le variazioni sono più contenute sui lotti aggiudicati al primo giro, ovvero con la Convenzione GN15.

Aumenti più marcati per Campania, Calabria e Sicilia, con spread che si avvicinano a 20 €cent/smc. Male anche la Provincia di Milano, dove Hera Comm porta a casa il Lotto con uno spread di 18,37 €cent/smc.

L’aumento è in linea con le aspettative. Dopo quasi 2 anni dallo scoppio della crisi energetica i prezzi della Convenzione Consip GAS naturale si sono finalmente adeguati al mutato contesto di mercato. Così come accaduto per l’energia elettrica, dove gli spread sono quadruplicati rispetto alla Convenzione precedente (si veda Analisi dei prezzi Consip Energia Elettrica 20), anche per il gas naturale abbiamo assistito all’inevitabile aumento. Va inoltre considerato che la Convenzione Consip GAS naturale continuerà ad essere priva di quota fisse sulla componente materia prima. Se consumo zero, il costo della materia prima è zero. Un elemento non da poco, se consideriamo che nella quasi totalità delle offerte del mercato libero è presente una componente fissa.

L’errore da non commettere

Con la crescita degli spread può verificarsi la circostanza eccezionale che il prezzo espresso dalla GN15bis possa superare il prezzo del servizio di ultima istanza (FUI). In pratica, potrebbe verificarsi la situazione paradossale che rimanere senza un contratto possa determinare un risparmio!

E’ una situazione sicuramente eccezionale, che durante la crisi è stata già osservata su alcuni contratti tra privati. Il caso più eclatante ha riguardato la Convenzione GN13, rimasta indicizzata al Pfor nel quarto trimetre 2022 (sul tema Consip Gas Naturale. La bolletta si sgonfia, ma non per tutti).

La tabella mostra le regioni con un costo del servizio FUI inferiore alle condizioni Consip GN15. In alcuni casi la differenza è notevole. Ad esempio, in Calabria e Sicilia il risparmio conseguibile in FUI sarebbe di 6,25 €cent/smc!

Qual è l’errore da non commettere? Pensare che si possa ottenere un reale vantaggio rinunciando a contrattualizzare le forniture in scadenza. Infatti, tale presunto risparmio è sicuramente eccezionale e temporaneo, circoscritto al mese di settembre 2023. Infatti, dal 1° ottobre 2023, anche i prezzi del FUI sono destinati a cambiare profondamente. Nel corso dell’estate sarà indetta la gara biennale e cesseranno di esistere prezzi definiti da gare indette prima della crisi energetica.

Mercoledì 28 giugno Workshop riservato ai clienti

Dopo una discesa dei prezzi praticamente ininterrotta, che ha portato le quotazioni del Gas Naturale spot da 300 a 25 €/MWh, nella prima metà di giugno abbiamo assistito al primo vero rimbalzo tecnico.

Abbiamo toccato il fondo?

Quali impatti sui costi energetici e sui nostri stanziamenti di bilancio?

Faremo il punto della situazione durante il workshop del 28 giugno, riservato ai Clienti attivi con il nostro servizio BenchMonitor.

Nella seconda parte del workshop potremo analizzare i casi pratici sottoposti dai nostri clienti e scoprire come sfruttare tutto il potenziale del nostro servizio BenchMonitor, il salvavita di chi ha la sventura di lavorare con le bollette.

ISCRIVITI AL WORKSHOP RISERVATO AI CLIENTI BENCHMONITOR